«𝑀𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜, 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒, 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑣𝑎 𝑖𝑛 𝑝𝑒𝑧𝑧𝑖, 𝑛𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑎 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒, 𝑐𝑖 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑣𝑎𝑚𝑜, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒».
Doris Lessing, 𝑀𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑣𝑣𝑖𝑠𝑠𝑢𝑡𝑎

Ecco un’autrice di cui si parla a ondate, troppo brava per essere dimenticata ma anche troppo personale e scomoda per essere riproposta con continuità. I suoi libri sono la disperazione del libraio, perché scivolano fuori catalogo per decenni, ora l’uno, ora l’altro: è difficile riuscire a offrire una panoramica davvero rappresentativa della sua corposa produzione. Romanzi crudi e musicali insieme, spesso ambientati in un un futuro distopico, che attraversano i generi (in particolare la fantascienza, termine che per altro Lessing aborriva) e gettano sul mondo uno sguardo di inquietante modernità, senza fare sconti a niente e a nessuno.
E voi che ne pensate? Quale tra i libri di Doris Lessing avete amato di più? O odiato?